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Crisi -Jared Diamond #93

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EPISODIO 93-

CRISI - JARED DIAMOND

7 COLPI DI MACHETE https://www.amazon.it/Sette-colpi-di-machete/dp/B0CN8HYRT3/

SITO: www.libriperilsuccesso.com

COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/

Trascrizione del podcast

on leggo solo libri di crescita personale, anche perché come vi ho detto in passate occasioni serve fino a un certo punto, se non li applichi non serve a molto, e poi leggere sempre una stessa tipologia di libri ti rompi i coglioni.

Cè un autore che mi ha sempre accattivato, si chiama Jared Diamond, è famoso per i suoi saggi forse avete sentito armi acciaio e malattie, lui è un fisiologo e biologo evolutivo, massimo esperto mondiale di flora e fauna della Nuova Guinea, è un docente universitario in California e ogni suo libro è un viaggio che ti lascia qualcosa.

Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, e siamo all’episodio 93 e parleremo del suo libro intitolato Crisi

La tesi è questa, che gli stessi strumenti che un individuo usa per uscire da una crisi personale possono essere applicati alle nazioni, che non sono altro che un gruppo di individui. Questa parte a noi non interessa, tuttavia nella parte iniziale del saggio fa un excursus su come si sviluppano le crisi e quali sono i fattori che ti permettono di uscirne.

Tutti noi abbiamo affrontato stiamo affrontando o affronteremo delle crisi. Alcune improvvise, altre graduali. Può essere un matrimonio che va in frantumi,, una perdita di una persona cara, un licenziamento, un disastro naturale un incidente. La perdita improvvisa della fede. E le conseguenze possono farci precipitare in uno stato mentale e fisico terribile.

Io faccio percorsi di coaching, utilizzo un metodo per impostare il gps della persona in questione verso un traguardo, oltre che condividere una serie di modelli di pensiero e di strumenti per districarsi tra i problemi di tutti i giorni, per vivere con più senso la propria esistenza. Fatto sta che la maggior parte delle persone che mi contatta lo fa perché attraversa un qualche tipo di crisi, al che ho pensato di affrontare questo argomento.

Crisi è una parola greca, significa scelta, decisione, per tanto possiamo pensare a una crisi come a un momento di verità. Un momento che rappresenta un punto di svolta tra la realtà che vivevi prima della della crisi e quella che ti tocca vivere dopo. Una crepa.

Quanto profonda e quanto dura questa crisi ha molto a che a fare con noi. Nessuno nega la crisi, sovente è inevitabile, è parte del gioco, ma noi come individui abbiamo la possibilità di controllare almeno in parte la nostra risposta.

Winston Churchill diceva -mai sprecare una buona crisi! perché amici quando finisce la tormenta sarete più corazzati, più forti, più consapevoli ma è importante superarla, perché altrimenti come spesso accade nella vita non avanziamo.

Quello che succede all’inizio di una crisi è una specie di sensazione di paralisi, i pensieri diventano catastrofici, pensiamo che tutta la nostra vita sia una merda, che noi siamo delle merde, che non funziona niente che va tutto a rotoli, ci è successo qualcosa di grave, e questo evento contagia ogni aspetto della nostra vita.

E allora che possiamo fare?

La risposta parte da un primo passo molto difficile, riconoscere di essere in crisi, e si perché se non ne prendiamo atto non possiamo uscirne. A volte è proprio quando riconosciamo di essere in crisi che una forza dentro di noi ci spinge a chiamare un terapeuta o a tagliare di netto le abitudini che ci stavano rovinando, ce sempre un momento chiave, dove tu riconosci che sei in crisi, senza quel momento nulla può succedere. Ad alcuni viene prima ad altri dopo quando toccano il fondo. Per esempio nelle mie sedute spesso chiedo alle persone come mai mi hai contatto ora, in questo momento della tua vita. Perché so che qualcosa si è mosso per iniziare un percorso con me, un passo lo hai già fatto, per tale ragione mi interessa sapere cosa si è innescato per contattare qualcuno.

Secondo- accettare la responsabilità personale. Tu riconosci che hai un problema, ma non basta, fino a che non smetti di dare la colpa di questo problema a qualcun’altro o a qualcos’altro non te ne puoi uscire. Stai vestendo i panni della vittima, cadi in un’autocommiserazione che non ti porta da nessuna parte, la vita è cruda amici, per tutti, non si salva nessuno qui. Cè sempre una parte del problema che puoi controllare, puoi scaricare tutte le colpa e passare la tua vita a fare la vittima, oppure ti rimbocchi le maniche e torni a vivere. Perché la terra continua a girare e il tempo a scorrere, e non si ferma per aspettarti. Le forze esterne non possiamo manipolarle o controllarle, o per lo meno io non so farlo, ci saranno sempre, ma le mie azioni rispetto queste forze sono mie e le controllo e posso scegliere se sorridere o piangere, se uscire di casa o ficcarmi nel letto se bere una bottiglia di vodka a una di acqua, se drogarmi o andare in palestra. Queste sono scelte. Spontaneamente e naturalmente non si cambia serve un colpo di volontà. Serve azione.

Prossimo passo - tracciare un confine. Le crisi sono contagiose, sempre usando l’esempio di una rottura col partner quello che succede è che tutta la nostra vita sembra grigia e fa schifo, ma tu hai ancora i tuoi amici, le tue passioni, il tuo lavoro, i tuoi viaggi, la tua salute, la tua famiglia, hai tante cose, ne hai persa una, bene metti dei paletti, argina la crisi e crea uno scompartimento. è importante agire in maniera selettiva, E purtroppo non lo facciamo, la crisi esonda e prende tutte le parti della nostra vita, è fondamentale arginarla e delimitarla a quello che è. Non a quello che pensiamo che sia.

Passo quattro- chiedere aiuto. Una volta che superi i primi tre livelli è il momento di alzare la mano e chiedere aiuto. Materiale, emotivo, fisico, psicologico, quello che sentite più necessario. Un fumatore ha bisogno di aiuto per smettere, può essere uno psicologo, l’ipnosi, l’ago puntura, i cerotti, le pastiglie…ma gli serve aiuto, uno che beve può trarre beneficio dei gruppi di riunione, appoggiandosi e condividendo con altri che soffrono la stessa situazione.

Chiedere aiuto è un atto di coraggio non di debolezza, dimostra la determinazione di uscirsene e spesso da soli è complicato. Parla con amici, familiari, professionisti, parla, non tenere dentro questa crisi o ti logora ti brucia l’anima, sputala fuori

Passo cinque- quando cominci a parlare e chiedere aiuto puoi applicare questo passaggio, che è usare gli altri come modello, perché ti svelo un segreto che non è cosi tanto segreto, quello che tu stai vivendo, qualcuno lo ha già vissuto e lo ha già superato, ci è passato ed è un unguento per lo spirito parlare con una persona che è uscita dalla tua stessa tormenta, puoi tirarci fuori un modello da applicare, cosa ha fatto questa persona, quanto ci ha messo, che ostacoli ha trovato, saperlo diventa un modello a seguire

Passo numero sei, la tua identità. Amici quello che fate quando non siete in crisi può fare la differenza. Non è la stessa cosa essere travolti da un dramma quando sia fisicamente sia mentalmente siete già a terra, vi distrugge, meglio farsi trovare in piedi. Se una crisi vi prende e voi credete in voi stessi, siete in forma, avete un ottima percezione di voi, avete degli obiettivi sentite che la vostra vita abbia un senso, avete una buona dose di amor proprio bhè non sarà la stessa cosa.

Per quello se in crisi non ci state lavorate per farvi trovare sani, forti sia fisicamente che mentalmente. Pensate a dover affrontare una guerra subito dopo una battaglia o durante altre battaglie. Le crisi sono parte della vita, fatevi trovare pronti, e farsi trovare pronti vuol dire che ogni santo giorno ce da fare qualcosa per voi, per la vostra salute mentale e fisica.

Settimo passaggio, avere una capacità di autocritica. Chiunque sia in crisi ha bisogno di pendere decisioni in maniera onesta, per quanto sia doloroso, di fare valutazioni reali, in base alle proprie risorse, alle proprie debolezze, ai propri sentimenti. essere in grado di valutare la realtà in maniera razionale. capire quello che siamo capaci a fare e quello che non siamo capaci a fare. Conoscerci a tal punto da poter innescare quei meccanismi che ci aiutano a riprendere il controllo delle nostre azioni e non scegliere il prossimo passo spinti dalle conseguenze della crisi ma dirigendo quel passo verso tutto ciò che ci fa stare bene.

Ottavo, le esperienze pregresse. Se sei già passato attraverso qualche crisi ti sentirai più fiducioso di poter affrontare quella nuova, e risolverla. Il valore dell’esperienza pregressa è uno dei motivi principali del perché le prime crisi sono terribilmente difficili da affrontare, pensate alla prima crisi amorosa, la prima rottura quando hai quell’amore innocente, adolescenziale e puro, e ti lasciano, è successo a tutti o quasi, vivi un inferno. Ti senti la terra crollare sotto i piedi, sei uno straccio, pensi che non passerà mai. Ma alla diciottesima volta che ti lasciano o che chiudi una relazione magari ci fai pure una risata. O per lo meno sai che dopo un periodo di tempo se ovviamente tu ci metti del tuo puoi tornare ad essere felice e innamorarti di nuovo, ma la prima volta non pensi questo, Cat Stevens ci ha fatto pure una canzone the first cut is the deepest, e il primo taglio è il più profondo.

Passo numero nove- Pazienza, la parola stessa ha un etimologia molto indicativa arriva da patire, da resistere al dolore spirituale e fisico, se hai quest’arma nell’arsenale superi tutto, sai benissimo che all’inizio ci sarà del dolore, ma il fatto di sapere che se riesci a tollerarlo e resistere poi quel dolore passa, si trasforma, allora hai anche la capacità di rimanere in piedi quando tutto prova a sbatterti per terra. Quindi datti del tempo. abbi pazienza e accetta che il dolore ti attraversi, non esiste un altro modo per farlo andare via.

Dieci, flessibilità. Più sei flessibile prima esci dalla crisi, se sei rigido sulle tue posizioni allora diventa difficile, se sei convinto che ce solo una modo di fare le cose e quel modo non avviene allora non esci dalla situazione attuale.

Perché non esplori altre strade, altre soluzioni, a volte quando mi è capitato di trovarmi davanti a un problema, solitamente mi do del tempo per risolverlo, se ce quel tempo, mi prendo tre mesi poi decido, ma in quei tre mesi esploro possibilità varie.

Io ci ho messo molto a smussare gli angoli del mio carattere, e mi rendo conto che affronto situazioni complicate con un animo molto diverso oggi, è come trasformarsi in acqua, sei più flessibile ti adatti entri da fessure che non ti potevi immaginare e in qualche modo superi il momento complicato più velocemente.

Le convizioni attorno a cui ruota l’identità di una persona, i vostri principi possono frantumarsi i un secondo, e quando ti tocca ricostruire la tua anima, puoi scegliere di cambiarla, è il momento di cambiare, di trasformarti in qualcosa di nuovo, non ricostruirti com’eri prima, approfitta della crisi per cambiare qualche pezzo.

Pensate a quante persone dicono - piuttosto che cambiare questa situazione muoio- meglio morto che- tutte ste frasi fanno emergere le vostre convinzioni e da questo poi dipende anche la velocità di uscita da una crisi. Se le tue convinzioni su come funziona la vita sono tali da non poter essere smosse davanti a niente possono complicarti il processo di risoluzione di una crisi.

Se vi sentite sopraffatti da una particolare situazione provate a sedervi, scrivere questi punti su un quaderno e fare una valutazione reale del vostro momento, prova a fare un check su quello che abbiamo visto oggi, hai chiesto aiuto, hai preso atto, hai delle convinzioni che puoi cambiare per uscirtene, stai facendo la tua parte?

alcune crisi lasciano cicatrici indelebili ma la pelle poi si richiude, rimane il segno ma non sanguina più, ci tocca andare avanti, dobbiamo andare avanti.

Non esistono i momenti belli senza aver provato sulla pelle quelli brutti, non puoi apprezzare una giornata primaverile, con un sole che ti scalda la faccia, l’odore dei fiori che germogliano, gli uccellini che cantano, non lo apprezzi se non hai camminato dentro una tormenta che spazza via tutto, uno non potrebbe esistere senza l’altro, è come leggere un libro che non ti permette di saltare le pagine, ogni riga va vissuta, perchè non puoi tornare a leggerla, quindi impara tutto quello che puoi. ci saranno capitoli che non vorrai leggere e che ti faranno disperare e piangere altri capitoli che non vorresti smettere di leggere esche ti rendono felice e pieno di gioia, ma è la tua vita e vale la pena di leggerla tutta.

Grazie

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on leggo solo libri di crescita personale, anche perché come vi ho detto in passate occasioni serve fino a un certo punto, se non li applichi non serve a molto, e poi leggere sempre una stessa tipologia di libri ti rompi i coglioni.

Cè un autore che mi ha sempre accattivato, si chiama Jared Diamond, è famoso per i suoi saggi forse avete sentito armi acciaio e malattie, lui è un fisiologo e biologo evolutivo, massimo esperto mondiale di flora e fauna della Nuova Guinea, è un docente universitario in California e ogni suo libro è un viaggio che ti lascia qualcosa.

Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, e siamo all’episodio 93 e parleremo del suo libro intitolato Crisi

La tesi è questa, che gli stessi strumenti che un individuo usa per uscire da una crisi personale possono essere applicati alle nazioni, che non sono altro che un gruppo di individui. Questa parte a noi non interessa, tuttavia nella parte iniziale del saggio fa un excursus su come si sviluppano le crisi e quali sono i fattori che ti permettono di uscirne.

Tutti noi abbiamo affrontato stiamo affrontando o affronteremo delle crisi. Alcune improvvise, altre graduali. Può essere un matrimonio che va in frantumi,, una perdita di una persona cara, un licenziamento, un disastro naturale un incidente. La perdita improvvisa della fede. E le conseguenze possono farci precipitare in uno stato mentale e fisico terribile.

Io faccio percorsi di coaching, utilizzo un metodo per impostare il gps della persona in questione verso un traguardo, oltre che condividere una serie di modelli di pensiero e di strumenti per districarsi tra i problemi di tutti i giorni, per vivere con più senso la propria esistenza. Fatto sta che la maggior parte delle persone che mi contatta lo fa perché attraversa un qualche tipo di crisi, al che ho pensato di affrontare questo argomento.

Crisi è una parola greca, significa scelta, decisione, per tanto possiamo pensare a una crisi come a un momento di verità. Un momento che rappresenta un punto di svolta tra la realtà che vivevi prima della della crisi e quella che ti tocca vivere dopo. Una crepa.

Quanto profonda e quanto dura questa crisi ha molto a che a fare con noi. Nessuno nega la crisi, sovente è inevitabile, è parte del gioco, ma noi come individui abbiamo la possibilità di controllare almeno in parte la nostra risposta.

Winston Churchill diceva -mai sprecare una buona crisi! perché amici quando finisce la tormenta sarete più corazzati, più forti, più consapevoli ma è importante superarla, perché altrimenti come spesso accade nella vita non avanziamo.

Quello che succede all’inizio di una crisi è una specie di sensazione di paralisi, i pensieri diventano catastrofici, pensiamo che tutta la nostra vita sia una merda, che noi siamo delle merde, che non funziona niente che va tutto a rotoli, ci è successo qualcosa di grave, e questo evento contagia ogni aspetto della nostra vita.

E allora che possiamo fare?

La risposta parte da un primo passo molto difficile, riconoscere di essere in crisi, e si perché se non ne prendiamo atto non possiamo uscirne. A volte è proprio quando riconosciamo di essere in crisi che una forza dentro di noi ci spinge a chiamare un terapeuta o a tagliare di netto le abitudini che ci stavano rovinando, ce sempre un momento chiave, dove tu riconosci che sei in crisi, senza quel momento nulla può succedere. Ad alcuni viene prima ad altri dopo quando toccano il fondo. Per esempio nelle mie sedute spesso chiedo alle persone come mai mi hai contatto ora, in questo momento della tua vita. Perché so che qualcosa si è mosso per iniziare un percorso con me, un passo lo hai già fatto, per tale ragione mi interessa sapere cosa si è innescato per contattare qualcuno.

Secondo- accettare la responsabilità personale. Tu riconosci che hai un problema, ma non basta, fino a che non smetti di dare la colpa di questo problema a qualcun’altro o a qualcos’altro non te ne puoi uscire. Stai vestendo i panni della vittima, cadi in un’autocommiserazione che non ti porta da nessuna parte, la vita è cruda amici, per tutti, non si salva nessuno qui. Cè sempre una parte del problema che puoi controllare, puoi scaricare tutte le colpa e passare la tua vita a fare la vittima, oppure ti rimbocchi le maniche e torni a vivere. Perché la terra continua a girare e il tempo a scorrere, e non si ferma per aspettarti. Le forze esterne non possiamo manipolarle o controllarle, o per lo meno io non so farlo, ci saranno sempre, ma le mie azioni rispetto queste forze sono mie e le controllo e posso scegliere se sorridere o piangere, se uscire di casa o ficcarmi nel letto se bere una bottiglia di vodka a una di acqua, se drogarmi o andare in palestra. Queste sono scelte. Spontaneamente e naturalmente non si cambia serve un colpo di volontà. Serve azione.

Prossimo passo - tracciare un confine. Le crisi sono contagiose, sempre usando l’esempio di una rottura col partner quello che succede è che tutta la nostra vita sembra grigia e fa schifo, ma tu hai ancora i tuoi amici, le tue passioni, il tuo lavoro, i tuoi viaggi, la tua salute, la tua famiglia, hai tante cose, ne hai persa una, bene metti dei paletti, argina la crisi e crea uno scompartimento. è importante agire in maniera selettiva, E purtroppo non lo facciamo, la crisi esonda e prende tutte le parti della nostra vita, è fondamentale arginarla e delimitarla a quello che è. Non a quello che pensiamo che sia.

Passo quattro- chiedere aiuto. Una volta che superi i primi tre livelli è il momento di alzare la mano e chiedere aiuto. Materiale, emotivo, fisico, psicologico, quello che sentite più necessario. Un fumatore ha bisogno di aiuto per smettere, può essere uno psicologo, l’ipnosi, l’ago puntura, i cerotti, le pastiglie…ma gli serve aiuto, uno che beve può trarre beneficio dei gruppi di riunione, appoggiandosi e condividendo con altri che soffrono la stessa situazione.

Chiedere aiuto è un atto di coraggio non di debolezza, dimostra la determinazione di uscirsene e spesso da soli è complicato. Parla con amici, familiari, professionisti, parla, non tenere dentro questa crisi o ti logora ti brucia l’anima, sputala fuori

Passo cinque- quando cominci a parlare e chiedere aiuto puoi applicare questo passaggio, che è usare gli altri come modello, perché ti svelo un segreto che non è cosi tanto segreto, quello che tu stai vivendo, qualcuno lo ha già vissuto e lo ha già superato, ci è passato ed è un unguento per lo spirito parlare con una persona che è uscita dalla tua stessa tormenta, puoi tirarci fuori un modello da applicare, cosa ha fatto questa persona, quanto ci ha messo, che ostacoli ha trovato, saperlo diventa un modello a seguire

Passo numero sei, la tua identità. Amici quello che fate quando non siete in crisi può fare la differenza. Non è la stessa cosa essere travolti da un dramma quando sia fisicamente sia mentalmente siete già a terra, vi distrugge, meglio farsi trovare in piedi. Se una crisi vi prende e voi credete in voi stessi, siete in forma, avete un ottima percezione di voi, avete degli obiettivi sentite che la vostra vita abbia un senso, avete una buona dose di amor proprio bhè non sarà la stessa cosa.

Per quello se in crisi non ci state lavorate per farvi trovare sani, forti sia fisicamente che mentalmente. Pensate a dover affrontare una guerra subito dopo una battaglia o durante altre battaglie. Le crisi sono parte della vita, fatevi trovare pronti, e farsi trovare pronti vuol dire che ogni santo giorno ce da fare qualcosa per voi, per la vostra salute mentale e fisica.

Settimo passaggio, avere una capacità di autocritica. Chiunque sia in crisi ha bisogno di pendere decisioni in maniera onesta, per quanto sia doloroso, di fare valutazioni reali, in base alle proprie risorse, alle proprie debolezze, ai propri sentimenti. essere in grado di valutare la realtà in maniera razionale. capire quello che siamo capaci a fare e quello che non siamo capaci a fare. Conoscerci a tal punto da poter innescare quei meccanismi che ci aiutano a riprendere il controllo delle nostre azioni e non scegliere il prossimo passo spinti dalle conseguenze della crisi ma dirigendo quel passo verso tutto ciò che ci fa stare bene.

Ottavo, le esperienze pregresse. Se sei già passato attraverso qualche crisi ti sentirai più fiducioso di poter affrontare quella nuova, e risolverla. Il valore dell’esperienza pregressa è uno dei motivi principali del perché le prime crisi sono terribilmente difficili da affrontare, pensate alla prima crisi amorosa, la prima rottura quando hai quell’amore innocente, adolescenziale e puro, e ti lasciano, è successo a tutti o quasi, vivi un inferno. Ti senti la terra crollare sotto i piedi, sei uno straccio, pensi che non passerà mai. Ma alla diciottesima volta che ti lasciano o che chiudi una relazione magari ci fai pure una risata. O per lo meno sai che dopo un periodo di tempo se ovviamente tu ci metti del tuo puoi tornare ad essere felice e innamorarti di nuovo, ma la prima volta non pensi questo, Cat Stevens ci ha fatto pure una canzone the first cut is the deepest, e il primo taglio è il più profondo.

Passo numero nove- Pazienza, la parola stessa ha un etimologia molto indicativa arriva da patire, da resistere al dolore spirituale e fisico, se hai quest’arma nell’arsenale superi tutto, sai benissimo che all’inizio ci sarà del dolore, ma il fatto di sapere che se riesci a tollerarlo e resistere poi quel dolore passa, si trasforma, allora hai anche la capacità di rimanere in piedi quando tutto prova a sbatterti per terra. Quindi datti del tempo. abbi pazienza e accetta che il dolore ti attraversi, non esiste un altro modo per farlo andare via.

Dieci, flessibilità. Più sei flessibile prima esci dalla crisi, se sei rigido sulle tue posizioni allora diventa difficile, se sei convinto che ce solo una modo di fare le cose e quel modo non avviene allora non esci dalla situazione attuale.

Perché non esplori altre strade, altre soluzioni, a volte quando mi è capitato di trovarmi davanti a un problema, solitamente mi do del tempo per risolverlo, se ce quel tempo, mi prendo tre mesi poi decido, ma in quei tre mesi esploro possibilità varie.

Io ci ho messo molto a smussare gli angoli del mio carattere, e mi rendo conto che affronto situazioni complicate con un animo molto diverso oggi, è come trasformarsi in acqua, sei più flessibile ti adatti entri da fessure che non ti potevi immaginare e in qualche modo superi il momento complicato più velocemente.

Le convizioni attorno a cui ruota l’identità di una persona, i vostri principi possono frantumarsi i un secondo, e quando ti tocca ricostruire la tua anima, puoi scegliere di cambiarla, è il momento di cambiare, di trasformarti in qualcosa di nuovo, non ricostruirti com’eri prima, approfitta della crisi per cambiare qualche pezzo.

Pensate a quante persone dicono - piuttosto che cambiare questa situazione muoio- meglio morto che- tutte ste frasi fanno emergere le vostre convinzioni e da questo poi dipende anche la velocità di uscita da una crisi. Se le tue convinzioni su come funziona la vita sono tali da non poter essere smosse davanti a niente possono complicarti il processo di risoluzione di una crisi.

Se vi sentite sopraffatti da una particolare situazione provate a sedervi, scrivere questi punti su un quaderno e fare una valutazione reale del vostro momento, prova a fare un check su quello che abbiamo visto oggi, hai chiesto aiuto, hai preso atto, hai delle convinzioni che puoi cambiare per uscirtene, stai facendo la tua parte?

alcune crisi lasciano cicatrici indelebili ma la pelle poi si richiude, rimane il segno ma non sanguina più, ci tocca andare avanti, dobbiamo andare avanti.

Non esistono i momenti belli senza aver provato sulla pelle quelli brutti, non puoi apprezzare una giornata primaverile, con un sole che ti scalda la faccia, l’odore dei fiori che germogliano, gli uccellini che cantano, non lo apprezzi se non hai camminato dentro una tormenta che spazza via tutto, uno non potrebbe esistere senza l’altro, è come leggere un libro che non ti permette di saltare le pagine, ogni riga va vissuta, perchè non puoi tornare a leggerla, quindi impara tutto quello che puoi. ci saranno capitoli che non vorrai leggere e che ti faranno disperare e piangere altri capitoli che non vorresti smettere di leggere esche ti rendono felice e pieno di gioia, ma è la tua vita e vale la pena di leggerla tutta.

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