Artificial intelligence is evolving at an unprecedented pace—what does that mean for the future of technology, venture capital, business, and even our understanding of ourselves? Award-winning journalist and writer Anil Ananthaswamy joins us for our latest episode to discuss his latest book Why Machines Learn: The Elegant Math Behind Modern AI . Anil helps us explore the journey and many breakthroughs that have propelled machine learning from simple perceptrons to the sophisticated algorithms shaping today’s AI revolution, powering GPT and other models. The discussion aims to demystify some of the underlying math that powers modern machine learning to help everyone grasp this technology impacting our lives, even if your last math class was in high school. Anil walks us through the power of scaling laws, the shift from training to inference optimization, and the debate among AI’s pioneers about the road to AGI—should we be concerned, or are we still missing key pieces of the puzzle? The conversation also delves into AI’s philosophical implications—could understanding how machines learn help us better understand ourselves? And what challenges remain before AI systems can truly operate with agency? If you enjoy this episode, please subscribe and leave us a review on your favorite podcast platform. Sign up for our newsletter at techsurgepodcast.com for exclusive insights and updates on upcoming TechSurge Live Summits. Links: Read Why Machines Learn, Anil’s latest book on the math behind AI https://www.amazon.com/Why-Machines-Learn-Elegant-Behind/dp/0593185749 Learn more about Anil Ananthaswamy’s work and writing https://anilananthaswamy.com/ Watch Anil Ananthaswamy’s TED Talk on AI and intelligence https://www.ted.com/speakers/anil_ananthaswamy Discover the MIT Knight Science Journalism Fellowship that shaped Anil’s AI research https://ksj.mit.edu/ Understand the Perceptron, the foundation of neural networks https://en.wikipedia.org/wiki/Perceptron Read about the Perceptron Convergence Theorem and its significance https://www.nature.com/articles/323533a0…
In occasione dell’anniversario della morte di John Fitzgerald Kennedy Il Sole 24 Ore racconta in un podcast la vita e la morte del più famoso presidente statunitense. Nel racconto del prof. Paolo Colombo, professore ordinario di Storia alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica, l'attentato di Dallas diventa un’occasione per riflettere sui tratti distintivi di una cultura – quella a stelle e strisce – decisiva per le sorti del mondo in cui viviamo e ancora più attuale adesso che un nuovo presidente cattolico, Joe Biden, si affaccia sulla scena statunitense. L’omicidio avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963 rappresenta il centro di un racconto che tocca i grandi miti della storia americana e la loro percezione da parte del resto del mondo: lo stesso Kennedy, Marilyn Monroe, la conquista della luna e di sempre nuove frontiere, il far west, i viaggi on the road, la musica rock, le lotte degli anni ’60. Podcast realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
In occasione dell’anniversario della morte di John Fitzgerald Kennedy Il Sole 24 Ore racconta in un podcast la vita e la morte del più famoso presidente statunitense. Nel racconto del prof. Paolo Colombo, professore ordinario di Storia alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica, l'attentato di Dallas diventa un’occasione per riflettere sui tratti distintivi di una cultura – quella a stelle e strisce – decisiva per le sorti del mondo in cui viviamo e ancora più attuale adesso che un nuovo presidente cattolico, Joe Biden, si affaccia sulla scena statunitense. L’omicidio avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963 rappresenta il centro di un racconto che tocca i grandi miti della storia americana e la loro percezione da parte del resto del mondo: lo stesso Kennedy, Marilyn Monroe, la conquista della luna e di sempre nuove frontiere, il far west, i viaggi on the road, la musica rock, le lotte degli anni ’60. Podcast realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il mito americano è come Bob Dylan, che nel suo pezzo “I Contain Multitudes”, così si descrive: “I’m a man of contradictions, I’m a man of many moods, I contain multitudes”. Il mito americano contiene moltitudini. Una è Bob Dylan. E Dylan, gli piacesse allora o no, è stato un pezzo di quella “nuova frontiera" che John Fitzgerald Kennedy additava ai suoi concittadini e al mondo intero. In occasione dei 60 anni dall’omicidio di JFK Paolo Colombo ha realizzato un episodio bonus del suo podcast "Kennedy: il mito e il coraggio"…
L'assassinio di Kennedy fu un duro colpo non solo per i Democratici americani, ma per l'America intera, e anche per il resto del mondo. Ai funerali parteciparono 2 milioni di persone: l'immagine più forte di quell’evento resta quella di un bambino, John Junior, che proprio nel giorno in cui seppellivano suo padre compiva tre anni. Stretto nel suo cappottino azzurro, il piccolo John Junior fa un passo avanti e si porta la mano alla fronte per fare il saluto militare. Con questa immagine si chiude il racconto sulla vita (e la morte) di John Fitzgerald Kennedy. Grazie per aver ascoltato il podcast del prof Paolo Colombo prodotto dal Sole 24 Ore.…
Jacqueline Lee Bouvier Kennedy il 22 novembre 1963 ha 34 anni. Porta la taglia 42, ma quando lascerà la casa Bianca, di lì a poche settimane, porterà la 38. Jacqueline, quel giorno, ha un unico tailleur con sé: un completo rosa di Chanel, impeccabile. Poche ore dopo il tailleur rosa di Jackie è ancora impeccabile, eppure, con quello addosso, è uscita viva da un attentato, è rimasta sdraiata sul sedile posteriore della limousine coprendo il corpo del marito e schiacciata a propria volta da quello della guardia del corpo Clint Hill che si è gettato a loro protezione. In questa puntata del podcast si racconta l’assassinio di JFK visto ‘mettendosi nei panni’ della giovane first lady.…
I miti nascono nei modi più impensati: di solito è comunque una questione che ha che fare con il coraggio. Marilyn Monroe, comunque si voglia guardare la cosa, è stata e rimane un mito. E rappresenta anche un pezzo importante della storia di John Fitzgerald Kennedy. Di lei si ricorda quel vestito di perline che indossava nel giorno del 45esimo compleanno di JFK, la voce suadente mentre gli cantava “Happy birthday, mr president”, e la sua triste morte dovuta a una overdose di barbiturici. Quasi nessuno però ricorda che scriveva anche poesie e che proprio al suo John ne aveva scritta una bellissima.…
Kennedy era un presidente coraggioso nell’uso delle parole. Come quando annunciò (nel 1962) che avrebbe lanciato il suo Paese e l’intero mondo libero alla conquista della Luna. Anche noi italiani, così lontani dagli Usa, in quel luglio del 1969 in cui l’obiettivo fu raggiunto, ci sentimmo coinvolti nell’impresa: un’impresa epocale che, in triangolo fra Ruggero Orlando a New York, Tito Stagno negli studi Rai di Roma e noi in villeggiatura mentre stavano sfiatando i memorabili anni ’60, divenne anche nostra.…
L’omicidio di Kennedy è stato filmato, in ogni suo istante. Eppure è un evento ancora avvolto nel mistero. Più si prova a far luce su di esso e più emergono zone d’ombra. Si parla sempre, non a caso, del ‘mistero’ dell’attentato a JFK. Ma la parola ‘mistero’, in origine, portava in sé il significato di ‘serrare i labbri’. Questo è il cuore della vicenda: serrare i labbri di Kennedy, perché le sue parole erano la sua forza principale.…
I miti si possono far vivere e farne parte della vita di un popolo oppure si può cancellarli, anche con un semplice tratto di penna. Kennedy era abilissimo a costruire e alimentare miti: altri presidenti no. Prendete il mito della 66, la leggendaria highway che traversa il continente coast to coast: gli americani ne hanno persino fatto, con Cars, un cartoon di straordinario successo e di altissima qualità narrativa. E noi italiani, invece? Come raccontiamo la nostra Salerno-Reggio Calabria?…
Perché gli americani sanno costruire miti potenti ed edificanti sulla propria storia e noi italiani ne sembriamo strutturalmente incapaci? La storia che abbiamo alle spalle è tanto più debole della loro? Forse no. Forse dipende da cosa si racconta, e da come lo si fa. Forse dobbiamo avere il coraggio di tornare a usare parole grandi e forti, come quelle che usava John Fitzgerald Kennedy.…
In famiglia si raccontava che quando apprese la notizia che Kennedy era stato assassinato, mia madre scoppiò a piangere. Perché? Perché lei, come milioni d'altri, ovunque, aveva amato un presidente bambino che aveva invitato il mondo a superare i confini, a lanciarsi assieme a lui verso una 'Nuova Frontiera'.…
Gli history telling del prof. Paolo Colombo – ideatore del format Storiaenarrazione – sono racconti storici che vogliono essere appassionanti, coinvolgenti, emozionanti ma il più possibile seri e documentati, come deve fare un professore universitario. Questo history telling realizzato dal Sole 24 Ore, in collaborazione con l'Università Cattolica, parla di Kennedy e dei miti americani. Partiamo in coincidenza con la ricorrenza del suo assassinio, 22 novembre 1963, e termineremo il 20 gennaio, quando un nuovo presidente cattolico come JFK, Joe Biden, si insedierà al comando di quel grande paese che sono gli Stati Uniti.…
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